Clinical Pilates metodo Marco Ciervo è una ginnastica antalgica che:
- corregge la postura
- allevia il dolore
- rafforza i muscoli
- migliora la fluidità dei movimenti
- migliora la respirazione
- ti dona felicità
A differenza del Pilates tradizionale, che si basa esclusivamente su 6 principi, grazie all’utilizzo di speciali macchinari da me progettati, il mio metodo lavora con il rivoluzionario concetto della sospensione apicale e la mobilità dei pianali.
Questo significa un ricondizionamento posturale globale ed una eventuale riduzione del dolore.
Ciò permette il consolidamento dei risultati ottenuti e la conquista di un nuovo corpo.
Codificato nel 2000, è frutto della mia personale rivisitazione del metodo classico di praticare Pilates.
Esso garantisce benefici sia di tipo fisico che mentale andando a completare, insieme all’Osteosistema Biodinamico, il mio concetto globale di terapia mirata alla cura della persona.
PERCHÈ IL METODO MARCO CIERVO
Dai presupposti del Pilates, ma dopo quasi cento anni di naturale e logica evoluzione delle tecniche riabilitative e della ricerca bio-meccanica, ho ritenuto necessario integrare la mia personale visione di terapia dedicata alla cura del dolore attraverso il movimento, con la più valida ginnastica posturale oggi conosciuta.
Alla luce della realtà della storia delle varie metodologie di recupero posturale, con il mio metodo, lavoro sui concetti base del Pilates mantenendo una rispettosa attenzione al metodo originale, ma nel contempo applico il nuovo rivoluzionario concetto di sospensione apicale e la mobilità dei pianali.
Il Clinical Pilates metodo Marco Ciervo, nasce quindi dalla necessità di un ragionamento critico nei confronti di ciò che fino ad ora è stato appreso, dalle diverse scuole di formazione nel campo della rieducazione funzionale.
PERCHÈ MACCHINARI SPECIFICI
Come precedentemente detto, ho ritenuto opportuno rivisitare il metodo per garantire risultati maggiori.
Questa rivisitazione dapprima teorica, nella messa in pratica ha reso necessario la progettazione di nuovi macchinari che offrissero la possibilità di esprimere al meglio il mio metodo.
Una visione di integrità globale nell’intervento posturale terapeutico con il mio metodo e i relativi macchinari ha come scopo l’aumento della mobilità e l’equilibrio per conseguire gli obiettivi finali, ovvero:
- riduzione dell’ipertonia
- riduzione dell’irradiazione di tensione muscolare
- miglioramento del R.O.M (range of motion)
- rilasciamento delle tensioni
- ricondizionamento neuro posturale globale
al fine ultimo ed importantissimo di ridurre il dolore che molto spesso accompagna la vita dell’uomo.
Ogni esercizio del mio metodo eseguito sulle macchine specifiche, deve essere visto come l’espressione di movimenti che chiamo fattori del lavoro prestazionale di corretta riuscita del gesto terapeutico.
Ad esempio, quando viene eseguita la sospensione apicale ed un determinato esercizio utilizzando il macchinario VIRGINIA, si deve prestare attenzione ad ogni singolo gesto, perché è il movimento corretto di ogni singolo segmento che ci porta ad una esecuzione perfetta e non casuale dell’esercizio.
I macchinari da me progettati, consentono svariati posizionamenti del corpo nello spazio, facendo immediatamente comprendere all’utilizzatore le grandi potenzialità innovative e applicative.
Carrucole che si spostano, piani che possono essere inclinati e declinati a seconda delle necessità dell’utilizzatore, tensioni che variano con l’utilizzo di molle, tutto questo rende i miei macchinari perfetti per i recuperi funzionali.
I miei macchinari grazie alla loro versatilità, rispondono perfettamente alle esigenze motorie dell’utilizzatore.
La sfida che mi sono proposto è quella di interpretare i rapporti tra le vertebre, le articolazioni, la muscolatura, la fascia ed il sistema dei fluidi.
Tutto questo per rimettere in equilibrio il corpo, partendo dalla base del cranio fino ad arrivare al bacino passando dalla mobilità della clavicola, della scapola e della gabbia toracica.
Per tale motivo ho progettato:
PERCHÈ UNA GINNASTICA
L’attività, piuttosto che il prolungato riposo a letto, è oggi riconosciuta come determinante nel trattamento dei pazienti con dolori spinali e posturali (ABENHAIM,L, et al: the role of activity in the therapeutic menagment of back pain: report of the International Paris task force on back pain. Spine 25 (450): 1ss, 2000) ma quale attività è sicura?
La mia esperienza, dopo aver valutato e trattato centinaia di casi con l’utilizzo dei macchinari HIGH FLY, VIRGINIA e MARGI., mi porta speranzoso verso questa nuova metodica di approccio antalgico posturale: il Clinical Pilates MC
Le metodiche di trattamento dei problemi posturali e relativi alla colonna è cambiato considerevolmente nel corso degli ultimi anni.
Come ci ricordano Kisner e Colby, i terapisti hanno sempre conosciuto l’importanza della stabilità posturale prossimale per una più sicura e migliore mobilità distale, ma “l’enfasi” nei lavori si sta progressivamente spostando dagli esercizi dinamici tradizionali ad esercizi specifici e ad attività che sviluppano la consapevolezza ed il controllo neuromuscolare soprattutto del tono che condiziona la stabilità prossimale.
Premesso ciò, questa particolare ginnastica antalgica non vuole essere una ricetta unica o un trattamento standardizzato per tutti i pazienti, ben sapendo che non esiste un paziente uguale all’altro, bensì vuole liberare dai dogmi comuni per guardare la ‘ginnastica’ Pilates con occhi nuovi.
Come sosteneva G.D. Maitland nel 1986, la tecnica è frutto dell’ingegnosità, io aggiungerei: e di profonda conoscenza e umiltà.